Testi di | DANIELE RICCI |
Musiche di | DANIELE RICCI |
Dialoghi di | MICHELE BUSSONE, ESA FIORIO PLA', MARINO MECCA |
Coreografie | ANDREA BALLESIO, MELANIA DI BIANCA, CLAUDIA FORESTA, BEATRICE FREZZA, ANNAGRAZIA GALIZIA, SAMANTHA RE |
Scenografie | FERNANDO DESTEFANIS, MORENO RE, DIEGO SERRA |
Costumi | LUIGI MERLINO, MAURA RUSINA' |
Direzione musicale | RITA MOLITERNO |
Disegno luci | SERGIO FIORIO PLA', RICCARDO VERNETTO |
Disegno fonico | GIUSEPPE BOLLONE, STEFANO CAMANDONA |
Proiezioni video | MARCO VERNETTO |
Direzione tecnica | ANDREA CAPRA |
Direzione artistica | LUIGI MERLINO |
LA TRAMA
Il musical narra la vita e le opere di San Massimiliano Maria Kolbe, frate polacco che molti ricordano solamente per il suo gesto estremo di offrire la propria vita in cambio della salvezza di un altro prigioniero nel campo di concentramento di Auschwitz.
Lo spettacolo ripercorre in 17 quadri (canzoni), intervallati da dialoghi, tutti i momenti più importanti della vita del Santo a partire da quando all'età di circa 10 anni ebbe una visione della Beata Vergine Maria che gli offrì due corone, una bianca ed una rossa, simbolo di purezza e martirio. Il bambino scelse entrambe, un’anticipazione del cammino della sua vita.
Nel 1910, entrò nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
Per gli studi teologici venne mandato a Roma dove, il 16 ottobre 1917, fondò la Milizia dell'Immacolata.
Ordinato sacerdote nel 1918, Padre Massimiliano fece ritorno in Polonia dove prese il via la sua instancabile attività missionaria.
Diede inizio ad una rivista mensile, fondò due centri di evangelizzazione dedicati alla Vergine Immacolata: Niepokalanów, la “Città dell’Immacolata”, in Polonia, e Mugenzai no Sono "Giardino dell'Immacolata" in Giappone, sognando simili centri missionari in tutto il mondo.
Per meglio “condurre il mondo a Cristo attraverso l’Immacolata”, i frati utilizzavano le tecniche più moderne.
Nel 1939, durante la seconda guerra mondiale, a Niepokalanów accolse migliaia di rifugiati, specialmente Ebrei.
Nel 1941, san Massimiliano venne arrestato dalla Gestapo e poi deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove offrì la propria vita al posto di un altro prigioniero condannato a morte nel bunker della fame.
Morì il 14 agosto 1941, in seguito ad un’iniezione di acido fenico.
Il Papa Giovanni Paolo II lo ha canonizzato come Martire della Carità il 10 ottobre 1982.
San Massimiliano Kolbe è considerato patrono dei giornalisti, delle famiglie, dei carcerati, del movimento per la vita, delle persone tossicodipendenti e di coloro che soffrono per disordini alimentari.